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L’andamento pensionistico in Italia

Gen 25, 2022 (0) comment

Immagine esce su Google cercando "Andamento pensionistico"

Negli ultimi anni, complici una cattiva gestione dell’economia e la situazione mondiale di epidemia, i giovani si sono trovati a veder allontanarsi sempre più la possibilità di ottenere una pensione dignitosa, che gli permetta di mantenere lo stile di vita che avrebbero al momento del pensionamento.

Qual è quindi l’andamento pensionistico in Italia?

La stragrande maggioranza della popolazione, secondo una ricerca di Progetica, vorrebbe andare in pensione prima del previsto. Solo il 60% degli italiani ha già pensato al giorno in cui andrà in pensione. E lo ha fatto con un certo ottimismo. Il 29%, secondo una recente indagine di Progetica, vorrebbe andare in pensione a 60 anni, il 18% a 65 anni. Numeri che evidenziano aspettative forse eccessive per gli italiani quando si parla di pensione.
L’indagine costituisce la seconda parte di un più ampio progetto di ricerca inaugurato lo scorso ottobre. Secondo il progetto, solo il 50% degli intervistati afferma di sapere quando potrà andare in pensione. Quasi un terzo (31%) ha indicato 67 anni, ossia il requisito minimo per accedere alla pensione pubblica con l’attuale criterio di vecchiaia. In ogni caso, appena il 18% degli italiani ha manifestato desideri che coincidono con la realtà dei fatti: il 76%, invece, vorrebbe smettere di lavorare prima dell’età pensionabile.
Maggior realismo aleggia invece sull’entità dell’assegno previdenziale: soltanto il 3% spera in un pensione più alta dei propri desideri. Per il 90%, invece, l’assegno sarà più leggero delle proprie aspettative. Più della metà della popolazione (54%), più candidamente, afferma di non sapere quanto percepirà quando smetterà di lavorare.

Nonostante la flessione registrata dai mercati finanziari nei primi mesi di pandemia, i rendimenti dei fondi pensione sono stati di tutto rispetto anche nel 2020. Secondo l’ultima Relazione annuale COVIP non altrettanto positive le adesioni, su cui continua a gravare un forte gap generazionale.

Rimane quindi “scoperta” proprio la fascia che, come si diceva, avrà più bisogno di una prestazione pensionistica integrativa. Anche solo per questi motivi appare chiaro che iniziative volte a incrementare l’educazione finanziaria e previdenziale non possono essere più considerate solo una possibilità quanto piuttosto una necessità che si fa sempre più stringente.

Per qualsiasi informazione aggiuntiva non esitare a contattarci, saremo lieti fornirti una consulenza e trovare insieme la soluzione più adatta alle tue esigenze.

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