Parlando con i nostri clienti ci siamo resi conto che quando si parla di pensioni le persone pensano quasi esclusivamente alla somma che riceveranno mensilmente quando smetteranno di lavorare.
In realtà la totalità degli enti previdenziali prevedono delle prestazioni anche durante il periodo lavorativo e ci riferiamo in particolare alla pensione di invalidità/inabilità e a quella a favore dei superstiti (indiretta).

Quali sono i requisiti per averne diritto?

Ci soffermeremo su quelle previste dall’INPS, perché questo ente previdenziale è quello a cui aderisce la maggior parte dei lavoratori dipendenti ed autonomi.

In ogni caso altri enti previdenziali quali quelli per liberi professionisti come avvocati, medici, ecc…-
tanto per citarne alcuni – funzionano in linea di massima in maniera analoga.
Oggi vedremo quella che interessa chi si affaccia al mondo del lavoro:

La pensione di invalidità e di inabilità.

Chi ha diritto a ricevere queste prestazioni previdenziali?

Hanno diritto a ricevere una pensione di invalidità i lavoratori che hanno versato almeno 5 anni di contributi, di cui 3 negli ultimi 5 anni.
L’invalidità può essere causata sia da infortunio che da malattia.
L’invalidità deve essere almeno pari al 66%! Quindi per invalidità anche del 50% non si ha diritto a ricevere nulla.
Molti lavoratori dipendenti (anche a tempo indeterminato) hanno l’errata convinzione che il loro rapporto di lavoro sia una garanzia sotto ogni punto di vista.
In realtà non è proprio così: infatti una grave invalidità potrebbe comportare anche l’interruzione del rapporto di lavoro senza nemmeno aver diritto, per mancanza dei requisiti, ad alcuna pensione.
E se l’infortunio fosse capitato sul lavoro? Questa è un’altra storia e la tratteremo in modo approfondito in un prossimo articolo.
Per il momento se vuoi avere qualche chiarimento o hai qualche dubbio, contattaci: sarà un piacere parlarne con te.