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Accusa di diffamazione: come difendersi?

Gen 19, 2023 (0) comment

Immagine che compare su Google quando si cerca "Accusa di diffamazione: come difendersi?"

Come comportarsi nel momento in cui si offende la reputazione di una persona e si viene querelati per diffamazione?

Diffamazione: di cosa si tratta?

Poniamo il caso che hai scoperto una notizia traumatizzante. Sei stato tradito, hai scoperto che qualcuno ha parlato male di te. Ovviamente crescono inconsciamente i sentimenti di rabbia e delusione; decidi così di sfogare la tua frustrazione a mezzo social, magari pubblicando un lungo post su Facebook dove offendi la reputazione di persone terze.
Dopo però scopri che lo sfogo di quel momento ti ha messo nei guai, poichè la persona in questione ti ha querelato per diffamazione.

Come comportarsi in questo caso?

Prima di procedere con l’eventuale difesa da un’accusa di diffamazione, chiariamo di cosa si tratta. Fondamentalmente se si offende la reputazione e l’onore di una persona assente nel momento in cui se ne parla si commette questo reato. Ovviamente affinchè ciò si configuri è necessaria la presenza di due o più o persone con la consapevolezza di ledere la reputazione di altri. Trattasi quindi di dolo generico. La Corte di Cassazione ha stabilito che è sufficiente, come poc’anzi detto, che ci siano consapevolezza e presenza di più soggetti in quel momento.

Prima di tutto sottolineiamo che la pena in caso di condanna per diffamazione può arrivare fino ad un anno di reclusione o una multa fino a 1032,00 euro. Nel caso in cui vi sia contestazione anche dell’aggravante la reclusione è aumentata fino a tre anni, la multa invece non è inferiore ad euro 516,00.

Per difendersi dall’accusa di diffamazione, la prima cosa da fare è indubbiamente ammettere di aver sbagliato magari cancellando il post incriminato e porgendo le scuse alla persona offesa. In questo caso potrebbe accadere che la persona diffamata possa ritenersi soddisfatta e quindi procedere alla remissione di querela o evitare di sporgerla nel caso in cui ancora non l’avesse formalizzata.
Nel malaugurato caso in cui si giunga al processo, l’imputato dovrà dimostrare (a mezzo del suo avvocato) che o il post è stato scritto da persona diversa da lui; che quanto presente sui social in realtà non era lesivo della reputazione del querelante; esercizio del diritto di critica oppure che la querela sia stata sporta oltre il termine previsto.

Nel secondo e peggiore caso, esistono delle polizze di Tutela Legale che pagano al posto tuo le spese
legali, peritali e giudiziali non solo per DIFENDERTI, in sede giudiziale e/o extragiudiziale, ma anche
PER FAR VALERE I TUOI DIRITTI.

Per maggiori informazioni, non esitare a contattarci: troveremo insieme la soluzione più adeguata alle tue esigenze.

Fu mio padre a iniziare l’attività di famiglia nel 1954 insieme a mia madre.

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