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L’indice di criminalità in Italia

Dic 09, 2022 (0) comment

Immagine che compare su Google quando si cerca "criminalità"

Il noto quotidiano economico Il Sole 24 Ore ha pubblicato l’edizione 2022 dell’indice che misura il livello di criminalità nelle 106 province italiane, considerando le denunce sporte nell’arco di 12 mesi per 18 tipologie di reato.

Da Napoli a Prato, passando per Roma, leggendo l’articolo potrai scoprire quali sono le località con il maggiore tasso di criminalità.

L’indice, che prende in considerazione 18 tipologie di crimini, fotografa le denunce registrate relative al totale dei delitti commessi sul territorio nell’anno precedente utilizzando le informazioni estratte dal database interforze dal dipartimento di Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno.

La classifica generale delle città più pericolose

Ad aprire la top ten c’è Napoli. Il capoluogo campano si contraddistingue per le sue 125.119 denunce, 4.217 ogni 100mila abitanti, di cui una parte consistente riferita a contrabbando e furti con strappo e di motocicli. Si tratta delle due tipologie di reato per le quali la metropoli partenopea è prima in classifica.

Al nono posto ecco Livorno. Nel 2021, la città toscana ha registrato un totale di 13.956 denunce, ossia 4.271 ogni 100mila abitanti. Tra i reati che più diffusi, le estorsioni e i furti, specialmente quelli negli esercizi commerciali.

Ancora toscana all’ottavo posto ma questa volta con Prato, dove le denunce nel 2021 sono state 11.660, oltre 4.400 ogni 10mila abitanti. I voti peggiori nella pagella delle città si devono ai quattro omicidi volontari ai dieci tentati omicidi le rapine, con particolare concentrazione dei furti tramite strappo.

A completare il trittico toscano il settimo posto di Firenze. Nel capoluogo di regione sono state 193.749 le denunce sporte l’anno scorso, quasi 6mila ogni 100mila abitanti. Sono soprattutto furti, rapine e irruzioni nelle abitazioni i reati più diffusi. Non va meglio sul fronte degli stupefacenti, a causa dei quali la città si posiziona 14ᵃ.

Al sesto posto si trova Imperia con 9.917 denunce totali, 4.755 ogni 100mila abitanti. Oltre ai tre omicidi volontari, qui il dato che emerge con più evidenza è quello delle violenze sessuali (6ᵃ): ne sono state consumate 34 nel 2021, per un poco lodevole terzo posto nella relativa classifica dietro a Bologna e Trieste.

Al quinto posto c’è Roma con le sue circa 205mila denunce (in aumento dalle precedenti 179mila), 4.856 ogni 100mila abitanti. I problemi della Capitale sembrano essere soprattutto i furti, specie quelli con destrezza e gli scippi e le rapine. Presente anche un grosso giro di stupefacenti.

Ai piedi del podio spunta Bologna. Nel capoluogo emiliano i reati si attestano in calo del 15,3% rispetto al 2019 a quota 50mila, poco meno di 5mila ogni 100mila abitanti. La città resta però al secondo posto per episodi di violenza sessuale (ben 195 in soli 12) e al quarto per i furti, che ha coinvolto in media due abitanti su cento.

Medaglia di bronzo per Torino. Il capoluogo del Piemonte guadagno i piedi del podio con oltre 111.500 denunce, circa 5mila ogni 100mila abitanti. Anche qui il principale problema di ordine pubblico sembra costituito dai furti, per i quali la città si posiziona quarta con oltre 44mila episodi. Stupisce invece il secondo posto nella categoria reati informatici (prima Gorizia): nel 2021 sono stati quasi 16.500 le denunce di frodi, circa 740 ogni 100mila abitanti.

Sul secondo gradino del podio troviamo Rimini. La città romagnola risente degli ampi flussi turistici e registra nel complesso 18.538 reati, 5.502 ogni 100mila abitanti. La località è prima per rapine (ben 444) e seconda per furti, oltre 9mila

Al primo posto della classifica svetta Milano. Nel capoluogo lombardo sono stati denunciati in un anno 193.749 reati, 5.985 ogni 100mila abitanti. Per dare un peso al fenomeno, la cifra risulta pari alla somma di tutti i crimini denunciati nello stesso arco di tempo a L’Aquila, Pordenone e Oristano, le tre province con meno densità di illeciti che si posizionano sul fondo della classifica. Tre sono in primati negativi della metropoli: i furti, i furti con destrezza e quelli negli esercizi commerciali.

Confrontando i dati 2021 con quelli del 2019, le aree metropolitane registrano un calo generalizzato dei reati denunciati: Milano, per esempio, ha messo a segno un -11,8% mentre Roma è a -6,8%. Firenze, Venezia e Bologna sono le grandi città con la flessione più marcata, pari al -24,6%, -17,8% e -15,3%. Un fenomeno favorito dalle restrizioni anti Covid ancora in vigore nel primo trimestre 2021, che hanno limitato l’attività degli esercizi commerciali, ridotto i flussi turistici e fatto annullare numerosi eventi.

Dove si colloca Piacenza nella classifica?

Non mancano però in questa lista scenari in controtendenza. Ne è un esempio Piacenza, dove i reati denunciati sono saliti dell’11,7% sfiorando i 10mila. Tra i primati negativi della provincia emiliana spiccano quello per le rapine in casa e quello per gli omicidi stradali (2ᵃ). Ma il territorio risulta essere tra i peggiori anche per le violenze sessuali, incluse quelle su minori di 14 anni (11ᵃ).

Male anche Isernia (49ᵃ), che nel 2021 ha registrato denunce in crescita dell’8,8% sul 2019. Anche qui a pesare sono soprattutto gli omicidi stradali, ai quali si aggiungono le associazioni per delinquere e gli incendi (3ᵃ).

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Fu mio padre a iniziare l’attività di famiglia nel 1954 insieme a mia madre.

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